Ne ho sentito parlare per la prima volta durante un corso di permacultura ma non ho mai approfondito molto l’argomento. I primi di novembre ci sarà presso la Fattoria Lara un corso dedicato a questo tipo di “coltivazione” (se così la possiamo chiamare) e mi piacerebbe partecipare.
Quello che so sulla food forest è che è un sistema che cerca di replicare le dinamiche e lo sviluppo della foresta, mettendo in pratica così uno dei principi della permacultura secondo cui le nostre azioni sono tanto più efficaci quanto imitano i processi naturali.
Nella food forest, o foresta giardino se preferite l’italiano, troveremo allora una grande varietà di piante che comprendono alberi da frutto, ma anche cespugli che producono bacche, commestibile sia per gli uomini ma anche per gli animali, fiori ed erbe eduli. Il modo in cui viene strutturata è a livelli, in cui le numerose piante occupano strati diversi, proprio come avviene in un bosco.
Tra le varietà di piante troveremo alberi d’alto fusto (ad esempio noci, mandorli, ciliegi…), arbusti (come i noccioli), erbacee perenni commestibili ed officinali, piante striscianti e tappezzanti, che riducono l’evaporazione dell’acqua e l’erosione, e ancora piante di cui si utilizzano le radici (topinambur, patata, aglio) e piante rampicanti (soprattutto viti, ma anche kiwi, fagioli rampicanti).
Per chi fosse interessato ad approfondire un po’ c’è un bell’articolo sull’argomento scritto Elena Parmiggiani, bravissima esperta di permacultura, altrimenti iscrivetevi anche voi al corso che si terrà alla Fattoria Lara a Castiglione del Lago e che verrà condotto da Stefano Soldati dell’associazione La Boa di cui vi posto un breve video su permacultura e food forest.