A grande richiesta la ricetta delle brioches veg, senza burro e senza uova. Devo dire che non sono un triste surrogato delle “vere” brioches, ma sono proprio buone e soprattutto non lasciano quella sensazione di pesantezza dopo averle mangiate (sì, ho usato il plurale perché ne ho mangiate 2!!).
INGREDIENTI
– 300 g di farina manitoba
– 300 g di farina tipo 2 (potete usare anche 0 o 00)
– 150 g zucchero di canna grezzo + 1 cucchiaino
– 80 ml di latte di soia
– 1 bustina di lievito di birra secco (8 grammi), oppure 16 g fresco
– 150 g di burro vegetale (meglio se margarina fatta in casa)
– 160 ml di acqua tiepida
– aroma di vaniglia (meglio se naturale)
– scorza di un limone grattata (facoltativo)
– 2 cucchiai di vin santo (o rum per dolci)
– 1 cucchiaino raso di sale
– malto di riso sciolto in un cucchiaio di latte di soia per spennellare
Con queste dosi vengono 12 brioches. Le tempistiche sono un po’ lunghe ma se vi organizzate come ho fatto io riuscirete a gustare queste ottime brioches la mattina appena sfornate…2 giorni dopo aver fatto l’impasto, però!. Ci metteremo al lavoro la sera subito dopo cena.
PROCEDIMENTO
Mettiamo l’acqua tiepida in una tazza e versiamoci dentro la bustina di lievito con un cucchiaino di zucchero. Lasciamo lì per 5 minuti a fare un po’ di bollicine mentre uniamo gli altri ingredienti. Uniamo le due farine, lo zucchero e il sale. Aggiungiamo il burro vegetale morbido (io ho usato una margarina che ho fatto da me con del caglio di latte di soia, acqua fredda, olio di girasole deodorato, lecitina di soia…poi magari più in qua metto la ricetta perché per ora l’ho fatta a occhio :P). Dopo uniamo anche il latte di soia e iniziamo a mischiare. Poi mettiamo gli aromi (vaniglia, limone e vin santo) e infine aggiungiamo l’acqua con il lievito. Se non volete usare vin santo o rum, magari mettete altri 2 cucchiai di latte vegetale. Impastiamo bene per almeno 5 minuti, ma anche 10 va bene. Se vedete che l’impasto è troppo appiccicoso aggiungete un po’ di farina, ma dovrebbe andare (potrebbe essere più umido se usate la margarina fatta in casa invece che quella comprata). Quando l’impasto è bello liscio, mettiamolo in una ciotola abbastanza grande perché la pasta gonfierà e copriamo con un telo o con la pellicola trasparente. Lasciate lievitare tutta la notte (considerate che questa ricetta l’ho fatta a marzo quando non è ancora troppo caldo. Forse facendola in estate bisognerà tenere l’impasto nel luogo più fresco della casa per non farlo stra-lievitare).
La mattina quando ci svegliamo, diamo una piccola impastatina alla pasta che sarà più che raddoppiata e mettiamo l’impasto (che si sarà sgonfiato) in frigo. Usciamo e andiamo a dare il nostro contributo al mondo e alla comunità 🙂
La sera prima di cena tiriamo fuori l’impasto dal frigo. Ceniamo con tutta tranquillità e subito dopo cena tiriamo fuori l’impasto dalla ciotola (dovrebbe aver rigonfiato un po’). Stendiamolo facendo un cerchio spesso circa 1 cm. Tagliamo il cerchio in 12 spicchi e arrotoliamoli come si fa con i cornetti (lo sapete no? Arrotolate a partire dalla base del triangolo verso la punta. Allungate un po’ la pasta in modo che possiate fare più arrotolamenti 🙂
Mettiamo le brioche ben distanziate tra loro su un paio di teglie da forno di alluminio coperte di carta forno (non usate la teglia nera del forno perché sennò il sotto si brucia!!!) e spennelliamo con un po’ di malto di riso sciolto in un cucchiaio di latte di soia. Se non avete il malto potete usare anche solo il latte di soia. Mettiamolo nel forno spento fino alla mattina seguente.
La mattina appena svegli tiriamo fuori le brioches che dovrebbero essere belle gonfie e accendiamo il forno a 180 gradi. Facciamolo scaldare per una quindicina di minuti e poi inforniamo le brioche per 20 minuti. A quel punto durante quei 20 minuti la casa sarà inondata da un profumo di paste incredibile, questo già vale la pena di aver fatto questa ricetta! Quando le brioches sono dorate tiriamole fuori. Aspettate che si intiepidiscano prima di mangiarle, sia per non bruciarvi la bocca (posso testimoniare che la temperatura interna della brioche appena sfornata è simile a quella della lava!), sia perché il sapore migliora con un po’ di raffreddamento.
Questa è la ricetta per le brioches vuote. Ovviamente potete scegliere di metterci, nella fase di confezione dei cornetti un cucchiaino di marmellata oppure delle mele a pezzetti. Oppure potete farcire successivamente le brioches dopo che sono già cotte. Potete anche cambiare la forma e fare delle treccine o dei saccottini. Insomma sbizzarritevi!
Ultima cosa: ho provato a congelare delle brioches già arrotolate ma non lievitate perché ovviamente a meno che non abbiate ospiti che dormono da voi, 12 brioches in una mattina non si fanno fuori e, per me, la brioche è buona massimo del giorno dopo ma non di più! L’idea era quella di ricreare le brioches congelate che si trovano al supermercato e che alcuni bar utilizzano quando rimangono a corto di quelle che hanno acquistato dai pasticceri. L’esperimento è andato abbastanza bene anche se la brioches in questione non si è gonfiata tanto quanto le altre. L’avevo tirata fuori prima di andare a letto (intorno alle 23). La prossima volta provo a tirarla fuori prima di cena e poi vi dico come va. Diciamo comunque che l’esperimento ha funzionato quindi volendo si potrebbero anche raddoppiare le dosi e fare una bella scorta di brioches da cuocere giorno per giorno. Che ne dite? Non sarebbe fantastico?
Cara Laura, questa te la copia!!!
L’unico sfizio che ho è la colazione col cornetto ma così voglio renderlo piacevole anche alla salute 😉
Graaziee!!!
Vedrai!!!